giovedì 14 maggio 2009

Piazza Affari sprofonda con banche e assicurazioni.


Vendite diffuse in Europa ed Usa..

Seduta piuttosto difficile quest’oggi per le Borse europee che dopo aver tentato di spingersi in avanti nelle battute iniziali, hanno cambiato direzione di marcia. Gli indici già nel corso della mattinata sono scivolati in territorio negativo, accelerando la discesa nel pomeriggio, sulla scia delle vendite che stanno interessando Wall Street. Sull’opposta sponda dell’Atlantico infatti i tre indici principali viaggiano tutti in ribasso, con una flessione di circa un punto e mezzo per il Dow Jones e l’S&P500 e di oltre due punti per il Nasdaq Composite. Ad alimentare le prese di beneficio sono stati anche i dati macro, con la delusione per i prezzi all’importazione cresciuti dell’1,6% rispetto allo 0,6% atteso. A deludere sono state anche le vendite al dettaglio con una contrazione dello 0,4%, mentre ci si aspettava un calo dello 0,1%. L’unica nota positiva è stata quella delle scorte delle imprese che a marzo sono scese dell’1%, a fronte di una previsione del mercato per una riduzione dell’1,2%. Questo però non è bastato a risollevare le sorti del mercato, che appare penalizzato soprattutto in Europa, dove il Ftse100 e il Cac40 cedono oltre due punti, ma il bilancio è ancora più pesante per il Dax30 che perde il 2,61%.
Un discorso a parte merita Piazza Affari dove l’indice S&P/Mib sta letteralmente sprofondando, sceso in area 19.450 punti, con un affondo del 4,33%.
A penalizzare il nostro listino sono soprattutto i titoli finanziari, con Banco Popolare che lascia sul parterre 12 punti percentuali, ma arretrano con decisione anche Banca Popolare di Milano e Intesa Sanpaolo, in flessione di otto punti. vendite su Unicredit che scende del 7% dopo aver diffuso in mattinata i risultati del primo trimestre che però non sembrano aver convinto il mercato.
Prosegue l’affondo di Ubi Banca che perde oltre il 6%, seguito a poca distanza da Mediobanca e da Monte Paschi che flettono del 5,7% e del 5,1%.
Giornata nera per Fondiaria-Sai che accusa un ribasso di oltre il 10% dopo la delusione dei conti trimestrali, mentre si difende meglio Generali che pure scende di quasi il 5%, dopo aver chiuso il primo trimestre con un utile netto in calo poco sopra i 100 milioni di euro.
Tra le poche blue chips in positivo segnaliamo Finmeccanica che sale di oltre un punto, ma si apprezzano anche alcune utilities come A2A e Terna che avanzano dell’1,36% e dell’1,3%.

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