martedì 22 marzo 2011

S’è risvegliato il Marsili, vulcano sommerso nel Tirreno: coste a rischio tsunami


di Ezio Alessio Gensini
Nonostante gli allarmi la stampa non ne parla
Il Marsili, uno dei vulcani sommersi nel mar Tirreno, s’è risvegliato: è alto il rischio di tsunami in tutto il Tirreno meridionale a causa di possibili eventi franosi lungo i versanti dello stesso vulcano.

L’allarme è lanciato dal prof. Franco Ortolani, ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di Napoli Federico II. Ma non bisogna lasciarsi prendere dal panico, anzi, “bisogna al più presto organizzare sistemi di difesa dei litorali” come spiega lo stesso geologo in uno studio approfondito pubblicato sul MeteoPortale del Mediterraneo, http://www.meteoweb.it, con cui collabora.

La chiave di tutto sta nelle isole Eolie che potrebbero svolgere il ruolo di “sentinelle” e annunciare con netto anticipo l’arrivo dell’onda di maremoto: “Uno studio che ho avviato spiega Ortolani – dopo il 0maremoto del 30 dicembre 2002 che interessò Stromboli, le isole vicine e la costa compresa tra Milazzo (Sicilia) e Marina di Camerota (Campania), ha evidenziato che, in base ai dati pubblicati (Tsunamis Research Team, Physics Dept – University of Bologna and National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) – Rome) negli ultimi 2000 anni vi sono stati 72 movimenti anomali del mare che hanno interessato le coste italiane. I risultati della ricerca eseguita con la collaborazione di Silvana Pagliuca del CNR, sono stati presentati al Congresso Internazionale di Geologia tenutosi a Firenze nell’agosto 2004. Il più recente maremoto italiano è stato quello che si è innescato poco dopo le ore 13 del giorno 30 dicembre 2002 nell’area di Stromboli, con conseguente inondazione della fascia costiera fino ad altezza di alcuni metri sul livello medio del mare. L’evento anomalo ha determinato seri danni ai manufatti più vicini al mare e ha provocato il ferimento di alcune persone; esso si è avvertito lungo la costa siciliana nella zona di Milazzo e in quella campana nel porto di Marina di Camerota. Il maremoto è stato innescato da una frana sottomarina. E’ evidente che se l’onda anomala del 30 dicembre 2002 si fosse verificata 4-5 mesi prima (o dopo), durante la stagione estiva, i danni lungo le coste frequentate da migliaia di bagnanti, specialmente alle persone, sarebbero stati molto gravi. Gli eventi, elencati nel catalogo dei maremoti italiani riportato sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono stati analizzati per individuarne le cause, ricostruire le aree interessate dai vari movimenti anomali del mare al fine di delimitare le zone costiere a rischio da tsunami e analizzare le disposizioni attuali per prevenire i danni. Un dato preoccupante è rappresentato dalla evidenza che ben 18 tsunami del passato (di diversa importanza) sono avvenuti nei mesi estivi che oggi costituiscono il classico periodo balneare caratterizzato da centinaia di migliaia di persone distribuite lungo le coste e le spiagge. E’ evidente che l’attuale spinta urbanizzazione e frequentazione estiva delle aree costiere renderebbe notevolmente più grave l’impatto di eventi simili a quelli storici. Le aree interessate sono le seguenti: Liguria (14 eventi); Stretto di Messina- Sicilia Orientale-Calabria meridionale tirrenica- Isole Eolie (23 eventi); Adriatico (10 eventi); Golfo di Napoli (10 eventi); Toscana (3 eventi); Sicilia settentrionale (2 eventi); Sicilia meridionale (2 eventi); Calabria settentrionale ionica (1 evento); Lazio (1 evento). La massima altezza che l’acqua marina ha raggiunto invadendo l’area emersa (Runup) è stata valutata tra 6 e 15 m (si ricordi che lo tsunami del 26 dicembre 2004 verificatosi in Indonesia determino runup massimo di alcune decine di metri di altezza)”. ....

domenica 6 dicembre 2009

Rapporto Censis: un italiano su quattro usa Facebook

Sono quasi 20 milioni gli italiani che accedono con regolarità ai social network, e uno su quattro è iscritto a Facebook. È quanto emerge dal rapporto annuale Censis, secondo il quale la conoscenza di YouTube e Facebook da parte dei giovani è pari a circa il 90%

Un italiano su quattro è iscritto a Facebook. Il dato emerge dal rapporto annuale Censis, che indica in 19,8 milioni gli italiani che utilizzano con regolarità i social network: addirittura uno su quattro (22,9%) è iscritto a Facebook. Nella nota si legge che più della metà dei giovani utilizza Facebook (56,8%) e più di due terzi YouTube (67,8%). Un adulto su quattro utilizza YouTube (23,5%). La conoscenza di Facebook e YouTube è massima tra i giovani di 14-29 anni (90,3% e l'89,2%), e piuttosto elevata tra gli adulti (il 64,2% e il 64%) mentre scende notevolmente tra gli anziani (il 24,6% e il 22,9%), che ne fanno un utilizzo molto ridotto (intorno all'1,5%).

Necessità di mantenere contatti con gli amici (70%) o ritrovare vecchi compagni di scuola (57,8%) sono tra i giovani di 14-29 anni le principali motivazioni per accedere ai social network. In misura minore i giovani accedono alle reti sociali per lo svago (34,8%) e per allargare le amicizie (19,4%). Solo l'1,8% è alla ricerca di una relazione.

Il sito di microblogging Twitter non ha invece ancora raggiunto, in Italia, indici dipopolarità interessanti: al momento del rilievo, tra aprile e maggio scorso, solo il 4,3% degli italiani dichiarava di conoscerlo.

fonte:www.pcpiufacile.it

lunedì 21 settembre 2009

Influenza A, terzo caso al Suor Orsola

La Repubblica
Un terzo caso accertato di influenza A all'istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli. Si tratta di un ragazzo che frequenta la V classe del liceo artistico. ...

INFLUENZA A, FAZIO: PAZIENTE MESSINA FORSE 1/A VITTIMA

ANSA
MILANO - La paziente deceduta sabato a Messina per una grave polmonite causata dall'influenza A "é probabile sia la prima paziente italiana" a morire per il virus AH1N1. A dirlo è il vice ministro alla Salute, Ferruccio Fazio, a margine di un convegno oggi a Milano sui farmaci. "Quando siamo venuti a sapere di questo decesso - ha commentato ......

domenica 20 settembre 2009

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