mercoledì 22 aprile 2009

A conti fatti/ Le banche hanno tagliato drasticamente il credito alle imprese

a cura di AssoFinance

L’analisi dei dati sugli impieghi al settore privato (famiglie ed imprese non finanziarie) contenuti nell’ultimo “Monthly Outlook” redatto dall’ABI a fine marzo 2009, congiuntamente alle risultanze di una recente indagine condotta dalla Bank Lending Survey su un campione di 105 direttori di banca di tutti i Paesi appartenenti all'area dell'euro e l’osservazione dell’andamento degli spreads pagati sui Cds (contratti di credit default swap) sulle prime cinque banche italiane, portano considerazioni a dir poco contradditorie:

1. Il sistema imprenditoriale italiano è sostanzialmente affidabile;
2. Il comportamento delle banche italiane nella concessione di nuovo credito è decisamente “sorprendente” (in negativo)
3. I mercati finanziari hanno quasi dimezzato le loro aspettative di default sulle principali banche italiane

Come è stato possibile giungere a tali conclusioni? Semplicemente ragionando sui dati seguenti:










Pertanto, al di là delle tante dichiarazioni circa l’invariato sostegno all’economia reale da parte del sistema bancario italiano, i numeri pubblicati dicono ben altro.
Ovvero:
1. una netta contrazione nel tasso di variazione annua nella concessione di nuovo credito alle imprese ed alle famiglie (con punte del – 85,0% per i prestiti a medio e lungo termine)
2. un aumento “vergognoso” (pari a 326 bp contro i 179 bp di un anno prima) dello spread applicato sui tassi medi dei prestiti rispetto al costo del denaro rappresentato dall’euribor 3m
3. una marcata riduzione nel costo della protezione dal default dei principali gruppi bancari domestici.

Fonte:http://www.affaritaliani.it/rubriche/acontifatti/a_conti_fatti200409.html

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