venerdì 10 aprile 2009

Scoppiano le polemiche sulla prevedibilità dei terremoti



Se ci fosse stato qualcuno a lavorare nei posti dovuti o se qualcuno si fosse preoccupato" si sarebbe accorto che stava per avvenire il terremoto". Con una intervista adesso on line su You Tube (http://www.youtube.com/watch?v=jdWbW2-lKhU) Giampaolo Giuliani, ricercatore del Laboratorio nazionale di Fisica nucleare del Gran Sasso torna a ribadire che "non e' vero, e' falso che i terremoti non possono essere previsti". Giuliani, dopo aver detto "se commento adesso c'e' il rischio che mi mettono in galera" sostiene che "sono 10 anni che noi riusciamo a prevedere eventi in un raggio di azione di 150 km dai nostri rilevatori. Sono 3 giorni che vedevano forti incrementi di radon anche la sala sismica si sarebbe potuta accorgere che si sarebbe stato un terremoto molto forte. Il mio sismografo - sostiene Giuliani - denunciava una forte scossa di terremoto. Tutti potevano osservarlo perche' ce lo avevamo on line e tanti lo hanno osservato e si sono resi conto che le scosse crescevano".

L'Inaf, le ricerche di Giuliani svolte a livello personale
Le ricerche svolte da Giampaolo Giuliani sono state condotte soltanto "a scopo personale", rileva in una nota l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). L'Inaf precisa che "Gioacchino Giampaolo Giuliani e' un collaboratore tecnico non laureato dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Torino, che e' una delle venti strutture Inaf" e che l'ente "ha come missione e scopo lo studio dei fenomeni che avvengono nello spazio e nell'universo e non di terremoti o altri fenomeni legati alla geofisica". L'Istituto precisa inoltre che "il signor Giuliani lavora, come collaboratore tecnico, presso i Laboratori Nazionali dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) del Gran Sasso per conto di Ifsi-Inaf, nel quadro di una collaborazione multipartner nell'esperimento Lvd (Large Volume Detector) per la rivelazione di neutrini prodotti da collasso gravitazionale stellare". Pertanto, conclude la nota, "le attivita' del signor Giuliani rispetto la presunta possibilita' di previsione di terremoti non sono una ricerca Inaf, ma vengono svolte dal Giuliani stesso per scopi personali al di fuori dell'orario di servizio per l'Istituto".

Il Codacons pronto a una denuncia per concorso in strage
"Depositeremo oggi stesso una denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica dell'Aquila, chiedendo di aprire un'indagine per concorso in strage e sequestrare i verbali della riunione della Commissione Grandi Rischi che proprio la settimana scorsa si era riunita all'Aquila per valutare il rischio sismico in Abruzzo". Lo sostiene il Codacons in una nota. Secondo l'associazione, quella abruzzese e' una tragedia annunciata. "Qualcuno ora dovra' rispondere di questa strage", ha dichiarato il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi. Il Codacons ricorda che solo pochi giorni fa il sismologo Giampaolo Giuliani aveva previsto un terremoto disastroso proprio in Abruzzo, utilizzando parametri scientifici che lasciavano poco spazio all'immaginazione. "Per tutta risposta", ha sottolineato Rienzi, "lo stesso Giuliani e' stato denunciato per procurato allarme e accusato di essere un 'imbecille'. Vogliamo sapere se ci troviamo o meno di fronte a una tragedia annunciata, e se tanta morte e distruzione fossero evitabili o meno".

INGV, previsioni con radon fondate ma non pronte
Prevedere i terremoti basandosi sull'analisi del radon e' una possibilita' allo studio dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), "ma questo strumento di previsione non e' ancora pronto". Federica Quattrocchi, responsabile dell'Unita' funzionale di geochimica dei fluidi stoccaggio geologico e geotermia dell'Ingv, lavora da quasi vent'anni sui segnali che annunciano i terremoti. "Ho promosso questa ricerca in Italia nel 1990, ma spesso - rileva - il nostro lavoro e' stato affossato proprio da persone come Giuliani, che si muovevano ai margini della comunita' scientifica e si rivolgevano direttamente ai sindaci lanciando allarmi per far evacuare i Comuni". Del sistema di previsione proposto da Gioacchino Giampaolo Giuliani, il collaboratore tecnico dell'Istituto Nazionale di Astrofisica che sostiene di avere previsto il terremoto, Quattrocchi dice: "non contesto la sua ricerca, ma il metodo: si muove a margine della comunita' scientifica e sostiene che le previsioni siano deterministiche". La verita', prosegue, "e' che questo sistema di previsione non e' ancora pronto e attualmente non e' in grado di fare previsioni esatte, ossia di stabilire la data e il luogo esatto in cui avverra' un terremoto". Per avere dati affidabili e' necessaria una rete nazionale di rivelatori di radon, con una decina di strumenti per regione e dal costo complessivo di circa un milione di euro. In pratica, se la rete venisse finanziata ora, i primi risultati potrebbero arrivare dopo il 2050".

Esperti Cnr, non si può prevedere un evento sismico
Si puo' arrivare, e gia' si e' arrivati a mappare le aree a rischio, maggiore a minore, segnalate su carte specifiche, ma non si puo' prevedere l'epicentro di un evento sismico: per quel che se ne sa non si possono far previsioni su eventi di rilevanza di protezione civile. Lo dicono due esperti del Cnr, Giuseppe Cavarretta, direttore del Dipartimento Terra Ambiente e Fausto Guzzetti, dell'Istituto di Ricerca Protezione Idrogeologica (Irpi), che da subito si sono messi a disposizione del Dipartimento della Protezione Civile e della Regione Abruzzo per l'individuazione del rischio geologico, cioe' frane legate a scosse di assestamento e per la migliore identificazione dei siti per tendopoli, campi, casette prefabbricate nella fase di ricostruzione. "Possiamo individuare le aree a rischio, maggiore o minore, di un evento sismico e ci sono 'le carte' relative - spiega Cavarretta - ma per adesso, sulla base delle conoscenze, non si puo' prevedere l'epicentro di un terremoto". Ne' quando e se ci sara' e di quale entita' sara'. "Non ci sono ancora quei dati che scientificamente - aggiunge Guzzetti - possano avere una rilevanza di protezione civile". Il Cnr dunque ha messo subito a disposizione, "tutte le sue competenze tecniche e scientifiche: ricercatori di alcuni Istituti del Cnr - dichiara il presidente Luciano Maiani - come l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica, l'Istituto per Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente, l'Istituto Metodologie per Analisi Ambientale, l'Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria che si sono gia' attivati, in contatto diretto ed operativo con il DPC, e stanno raggiungendo le zone colpite con un Laboratorio mobile per effettuare indagini geofisiche". Nell'immediato il Cnr puo' affiancare il DPC nell'opera di individuazione di condizioni di rischio geologico, geomorfologico e idraulico e nella localizzazione di siti idonei all'installazione di tendopoli, unita' abitative temporanee o altre strutture d'interesse di protezione civile. Inoltre, il Cnr mette a disposizione la sue competenze e strumenti per l'elaborazione di immagini satellitari (ottiche, radar, etc.) nonche' mezzi mobili in grado di garantire l'indipendenza e l'efficacia operativa delle attivita' di campo e dei sopralluoghi tecnici.

Fonte:http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=113756

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