sabato 14 febbraio 2009

Domenica e lunedì i sardi rinnovano il Consiglio regionale ed eleggono il governatore

Sardegna, ultimi comizi prima del votoCon il premier, Veltroni e Di Pietro.
Soru, in corsa contro Cappellacci, attacca il premier: invasione violenta. Il leader Pd: dopo voto Silvio sparirà.
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(TaM Tam)CAGLIARI - Si è chiusa la campagna elettorale per l'elezione del Governatore e del nuovo Consiglio regionale della Sardegna. Gli abitanti dell'isola sono chiamati alle urne domenica e lunedì prossimi. Volata finale per la sfida tra Renato Soru, candidato del centrosinistra, e Ugo Cappellacci, che, per il centrodestra, si contende con l'ex «mister Tiscali», in un incerto testa a testa, la guida della Regione. Venerdì è stato il giorno dei comizi finali: a sostenere Cappellacci, candidato del Pdl, è intervenuto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Con Soru invece il leader del Pdl Walter Veltroni e il numero uno dell'Idv Antonio Di Pietro.
BERLUSCONI: «SCELTA DI CAMPO» - Il Cavaliere, contestato durante il comizio da un gruppo di studenti, ha attaccato a testa bassa Soru: « «Basta con la Sardegna guidata dall'editore dell'Unità, basta con i post ed ex comunisti sempre uguali. Perché i sardi dovrebbero votare un imprenditore che ha fallito e un uomo politico che ha portato, politicamente, i libri della Regione in tribunale?». Soru, ha continuato il premier, ha «chiuso 11 esercizi in perdita», con le sue aziende «lasciato un buco di 3 miliardi di euro». «La mia proposta per la Sardegna - ha concluso - è l'opposto di quella di Soru, di un isola chiusa in sè stessa, mentre invece io vorrei che si aprisse al turismo nel rispetto della natura e dell'ambiente, ma valorizzando le sue bellezze». Berlusconi ha poi rimarcato la valenza di queste elezioni: «Non stiamo scegliendo solo il futuro della Sardegna, questa è una scelta di campo tra noi e loro - ha detto - tra chi ha forte il principio delle libertà, il rispetto delle persone e la cultura della vita e il loro statalismo, loro che hanno la cultura della morte e l’espressione continuativa della menzogna».
VELTRONI - «I sardi devono sapere che il voto di domenica e lunedì prossimi riguarda esclusivamente il governo della loro Regione e non altro» ha invece detto Walter Veltroni, a Cagliari per chiudere la campagna elettorale a sostegno di Soru, rispondendo ai giornalisti che gli domandavano il "peso" in campo nazionale del risultato delle elezioni nell’isola. Il leader Pd si è detto convinto del fatto che finita la campagna elettorale «Berlusconi non lo si vedrà più, come non lo si è visto più in Abruzzo e in tutti i posti nei quali è andato». «La differenza col centrodestra? Sul nostro simbolo - ha spiegato Veltroni - c’è scritto "Renato Soru presidente", su quello del Pdl "Berlusconi presidente". Non c’è dubbio che fra i due quello che sarà presidente della Regione sarà Renato Soru che continuerà un’opera a difesa delle identità e della forza di questa Regione».
SORU: «INVASIONE CONTINUA E VIOLENTA DEL PREMIER» - Ed è lo stesso Soru a sostenere che il premier Berlusconi «continua a violare le regole» della campagna elettorale «parlando senza contraddittorio nelle reti private e pubbliche nazionali». «L'anomalia di questa campagna elettorale - ha detto Soru - è l'invasione continua e violenta da parte del presidente del Consiglio venuto in Sardegna a turbare quello che dovrebbe essere il normale svolgimento di una democratica competizione elettorale, intrattenendo la gente con barzellette spesso anche di cattivo gusto». A Cagliari anche Antonio Di Pietro. «La competizione elettorale sarda ci ha dato un messaggio importante: volendo si può fermare la macchina pubblicitaria di Berlusconi. Si può se solo si fa capire che questo voto interessa non solo la Sardegna ma tutta l'Italia» ha detto l'ex pm. «Vorrei dire una cosa al presidente del Consiglio ha poi ancora aggiunto Soru - che anche è venuto qui in Sardegna e che non si è privato di concludere con una frase terribile e di dire cose irripetibili, pur di ragranellare un voto in più. Vorrei dirgli, quando avrà tempo la prossima settimana, e non sarà più impegnato nella campagna elettorale, di tornare. L'accompagnerò in giro per la Sardegna, anche nei più piccoli paesi per vedere come ci si prende a cuore la Sardegna».
13 febbraio 2009
Fonte: www.corriere.it

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