sabato 2 maggio 2009

Tesoro: pil 2009 -4,2%, nel 2010 +0,3%.Pressione fiscale in aumento: 43,5%

Torna a salire il debito pubblico. Occupazione in calo: -2,6%


ROMA (2 maggio) - Il Tesoro ha pubblicato la Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica per il 2009 (Ruef), nella quale si prevede che il pil italiano nel 2009 si contrarrà del 4,2% ma ci sarà una lieve ripresa nel 2010, quando si avrà una crescita dell'economia dello 0,3%.

Il rapporto deficit pil si attesterà quest'anno al 4,6%. «Il livello dell'indebitamento nel 2010 si attesterebbe sullo stesso livello del 2009 - si legge nel documento - per iniziare a scendere a decorrere dal 2011 anno in cui dovrebbe collocarsi al 4,3%».

Sale il debito pubblico. Torna a crescere il debito pubblico a partire da quest'anno: nel 2009 il debito si porterà al 114,3% del pil (dal 105,8% del 2008), salendo ulteriormente al 117,1% nel 2010 e al 118,3% nel 2011.

Pressione fiscale in aumento. La pressione fiscale complessiva nel 2008 è risultata pari al 42,8%, inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto al 43,1% del 2007. Quest'anno il peso del fisco arriverà al 43,5% del pil. Nella Ruef si segnala peraltro che lo scorso anno c'è stato una flessione dello 0,7% delle entrate tributarie, che ha interessato sia la componente erariale (-0,5%) sia quella locale (-1,6%): sulla componente locale - viene ricordato - ha influito anche l'eliminazione dell' Ici sulla prima casa.

Occupazione -2,6%. Nel 2009 l'occupazione, misurata in termini di unità standard di lavoro, mostrerebbe una riduzione significativa, in calo del 2,6%. Il Ruef aggiunge che a sperimentare la riduzione più ampia sarebbe l'industria. Nell'ipotesi di una crescita nulla dell'offerta di lavoro, il tasso di disoccupazione si attesterebbe all'8,6%.

Frena l'inflazione. Brusca frenata dell'inflazione, che nel 2009 «è prevista attestarsi in media al di sotto dell'1%».

Italia meno esposta alla crisi. Secondo il Ruef «'economia italiana è risultata essere relativamente meno esposta ai rischi specifici della crisi, anche se ha subito pesantemente il suo impatto indiretto». Viene sottolineato che «non appena sarà superata l'attuale fase di difficoltà della domanda mondiale, l'economia italiana potrà contare su una base più solida per la sua ripresa». In questo senso l'attuale crisi rappresenta infatti «anche un'opportunità di cambiamento e di sviluppo per l'Italia, un'opportunità che deve essere colta». Il ministero dell'Economia evidenzia che «il sistema bancario italiano appare comparativamente meno vulnerabile alla crisi finanziaria e l'impatto sui bilanci delle banche resta contenuto rispetto ad altri Paesi». Inoltre «le famiglie italiane sono meno indebitate rispetto alla media dell'area euro». Riguardo alle previsioni riportate nel documento (il pil è rivisto al ribasso rispetto alle precedenti stime) la Relazione sottolinea infine «l'alto grado di incertezza prodotto dalla crisi in atto», che «riduce fortemente ed oggettivamente l'attendibilità delle previsioni».
Fonte:http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=56644&sez=HOME_ECONOMIA&ssez=

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