Venerdì i funerali di Stato. Napolitano atteso giovedì nelle zone colpite dal sisma.
L'AQUILA - Il terremoto fa ancora paura in Abruzzo, mentre si aggrava il bilancio del violento sisma che lunedì scorso ha colpito L'Aquila e i comuni limitrofi. I morti sono 251, fa sapere il governatore Chiodi. I feriti sono 1.179, secondo le cifre fornite dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Incerto il numero dei dispersi: 11 secondo Vito, 20-30 secondo il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco Antonio Gambardella. Una decina, inoltre, le salme non ancora identificate, allineate nello stabilimento ex Cristal Carni, nel capoluogo abruzzese. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà in Abruzzo giovedì mattina alle 9.30: probabilmente parteciperà ai funerali di Stato delle vittime del terremoto, fissati per venerdì nella Scuola ispettori della Guardia di finanza (per quel giorno è stato proclamato il lutto nazionale). Anche il Papa, nel corso dell'udienza a San Pietro, ha manifestato l'intenzione di recarsi in Abruzzo, probabilmente all'inizio della prossima settimana. «Carissimi - ha detto Ratzinger rivolgendosi alle comunità colpite dal sisma, - appena possibile spero di venire a trovarvi».
TELEFONATA AL VESCOVO - Benedetto XVI ha annunciato la sua visita durante una telefonata al vescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, per «esprimere ancora una volta e personalmente la propria partecipazione al dolore e chiedendo informazioni sullo svolgimento degli eventi», ha riferito il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. «Il Papa - ha aggiunto - ha anche espresso direttamente la sua intenzione di recarsi al più presto». Sulla data della visita del Pontefice ai terremotati, padre Lombardi ha ribadito che «sicuramente non andrà prima di Pasqua, e nei prossimi giorni si verificherà la disponibilità anche in accordo con le autorità italiane e la Protezione civile». «Il Papa potrebbe arrivare già nella prima metà della settimana prossima, fra lunedì e mercoledì, tuttavia bisogna vedere come sarà la situazione, la preoccupazione è quella di non creare intralcio» ha detto don Claudio Tracanna, portavoce dell'arcidiocesi dell'Aquila. È probabile che fra i fattori che hanno indotto a una maggiore prudenza ci sia il succedersi nel corso della notte di altre scosse di intensità medio-alta e la situazione ancora complessa dei soccorsi.
NUOVE SCOSSE - Come è accaduto per tutta la giornata di martedì (una violenta scossa di magnitudo 5.3 è stata registrata alle 19.42), nuove scosse si sono registrate nella notte tra martedì e mercoledì. Una, di magnitudo 3.8 è stata avvertita intorno alle 23,30 e un'altra, di pari intensità, è stata registrata alle 6,27 nella zona dell'Aquilano. Dopo la mezzanotte si erano verificate altre scosse più lievi, tra le quali - ha reso noto la Protezione civile - una alle 5 con magnitudo 3.5. Attimi di paura per i 25 mila sfollati del capoluogo abruzzese, costretti sotto le tende all'ennesima notte di angoscia. E di freddo: la temperatura è calata fino a 4-5 gradi. Dall'inizio del sisma sono oltre 350 le scosse, comprese quelle impercettibili, rilevate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: circa 60 hanno avuto una magnitudo superiore a 3.
«SCAVEREMO FINO A PASQUA» - Intanto si scava ancora tra le macerie: nella notte sono stati estratti i corpi di due donne che abitavano in una palazzina crollata in via Sturzo. Il ministro Maroni ha assicurato che «fino al giorno di Pasqua continuerà incessante l'azione di ricerca di superstiti sotto le macerie, poi si procederà alla messa in sicurezza degli edifici e inizierà il lavoro di ricostruzione che non sarà né facile né breve».
EVACUATO IL CARCERE - Nella notte è cominciata l'evacuazione del carcere dell'Aquila, con circa 140 detenuti di cui un'ottantina in 41 bis (il cosidetto carcere duro). Dopo l'ultima violenta scossa di terremoto di martedì sera, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha preferito trasferire i detenuti. Tra questi, Salvatore Madonia, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Libero Grassi, e Nadia Desdemona Lioce (la brigatista sarebbe già a Roma). I detenuti comuni saranno trasferiti in altre carceri della regione mentre quelli in 41 bis in strutture ad hoc.
BERLUSCONI E NAPOLITANO ALL'AQUILA - All'Aquila è atteso per il terzo giorno consecutivo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è in Abruzzo per effettuare una visita presso gli uffici giudiziari del capoluogo. Il presidente del Senato, Renato Schifani, è intervenuto mercoledì in apertura di seduta per esprimere il cordoglio e la solidarietà di Palazzo Madama alla popolazione abruzzese. Schifani ha poi sospeso la seduta per 10 minuti in segno di lutto.
FRANCESCHINI - Ed è già arrivato, a sorpresa, nelle zone colpite dal sisma Dario Franceschini. Il segretario del Pd ha fatto sapere che il Partito democratico è pronto a collaborare in Parlamento quando il governo presenterà provvedimenti legislativi e finanziari per affrontare l'emergenza terremoto in Abruzzo. «Le responsabilità di governo e di opposizione sono naturalmente diverse - sottolinea Franceschini - ma in questo momento ogni divisione deve essere messa da parte e lo abbiamo dimostrato».
RICOSTRUZIONE - Nel frattempo, parlando a RaiNews24, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, ha inquadrato la situazione in Abruzzo. «Prima bisogna terminare gli scavi tra le macerie, completare l'opera di soccorso, subito dopo si ragionerà sugli interventi per la ricostruzione e sugli aiuti» ha detto Bonaiuti, sottolineando che «non è il momento delle polemiche», ma «dell'azione». «Ogni regione - ha spiegato poi - prenderà in affidamento un comune. Ad esempio, l'Umbria avrà in carico il comune di Paganica» ha aggiunto Bonaiuti, facendo riferimento all'esito della riunione di martedì tra governo e Regioni, a Palazzo Chigi. Da parte sua, il ministro La Russa ha fatto sapere che i militari impegnati in questo momento in Abruzzo sono 1500, ai quali si sono aggiunti 2000 carabinieri, quasi tutti impegnati nella zona del sisma. I soldati, ha sottolineato il ministro, saranno in campo nella regione anche nella fase della ricostruzione dopo-sisma.
Fonte:http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_08/nuovo_bilancio_terremoto_abruzzo_8f2d2710-23fe-11de-a75a-00144f02aabc.shtml
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