Niente tappe intermedie
La procura fa marcia indietro sull'inchiesta. In clinica gli ispettori di Sacconi
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI UDINE — «Andiamo avanti». Le finestre del suo studio attutiscono il rumore di fondo che arriva da fuori. Il traffico della città, e il fragore di una crisi istituzionale legata al corpo di una donna in stato vegetativo. L'avvocato Giuseppe Campeis, il legale della famiglia Englaro, dice di non voler guardare oltre la tangenziale di Udine. «Ciò che avviene in queste ore non può avere alcun effetto su quel che succede qui. Il decreto legge del governo Berlusconi non ha la firma del capo dello Stato, per cui noi procediamo con il protocollo».
La clinica di UdineDavanti ai cancelli della clinica non c'è quasi nessuno. La pioggia spazza la strada, sul marciapiede soltanto un anziano bagnato fradicio che ha appoggiato per terra due bottigliette di acqua minerale. Ma la giornata di ieri è stata decisiva anche a queste latitudini. Eluana ha smesso di ricevere ogni forma di nutrizione e idratazione. Il percorso che la porterà a quella che i legali del padre definiscono una «dolce morte» è cominciato. A differenza del precedente documento di intesa siglato lo scorso novembre con l'ospedale Città di Udine, il nuovo protocollo stipulato dalla casa di riposo La Quiete e dall'associazione «Per Eluana» infatti non prevede tappe intermedie. La fleboclisi attraverso la quale passava ogni forma di alimentazione della donna è stata definitivamente chiusa ieri mattina. Dopo i primi tre giorni, questa era l'unica fase prevista. «Se non ci saranno fatti nuovi e se non avverranno altri impedimenti — ha detto Campeis — si proseguirà». L'applicazione del protocollo non verrà interrotta dalle inchieste dell'autorità giudiziaria locale. Anche nel piccolo Friuli ieri c'è stata una parvenza di scontro tra poteri. Pare infatti che il procuratore generale di Trieste Beniamino Deidda non abbia gradito l'iniziativa intrapresa dal procuratore di Udine Antonio Biancardi, il quale giovedì aveva aperto un fascicolo per accertare la volontà presunta di Eluana, senza escludere la possibilità di giungere al sequestro della sua stanza. L'impressione è che Deidda abbia indotto a più miti consigli il suo sottoposto, anche a mezzo stampa. I pubblici ministeri friulani, ha detto Deidda di primo mattino, «non attueranno alcuna iniziativa che possa eludere o ritardare la doverosa attuazione di quanto disposto dalla Cassazione».
Nessun sequestro preventivo, nessuno stop all'attuazione della sentenza della Corte d'Appello di Milano. Categorico sulle nuove indagini, definite «atto dovuto», ma dai paletti ben definiti, che riguardano soltanto la verifica degli esposti presentati da un gruppo di legali lombardi, da Pietro Crisafulli e dall'avvocato napoletano Rosaria Elefante. «Non è giuridicamente concepibile che si indaghi sul contenuto della sentenza passata in giudicato. La magistratura del distretto si deve piuttosto impegnare a garantirne l'esecuzione». Poche ore dopo un comunicato di Biancardi si allinea alle indicazioni giunte dal suo superiore. La procura udinese ha nominato due anestesisti che verranno affiancati all'équipe che assiste Eluana, per verificare tra quanto stabilito dalla Corte d'Appello di Milano e il protocollo medico siglato pochi giorni fa. A fine giornata, la notizia dell'invio degli ispettori del ministero del Welfare diventa un prevedibile corollario del terremoto in corso. Campeis non si scompone. Lui è l'artefice della costruzione giuridica che dovrebbe mettere al riparo da qualunque conseguenza le persone che assistono Eluana. «Stiamo operando al di fuori del servizio sanitario nazionale, in quanto si tratta di un servizio appaltato tra l'associazione "Per Eluana" e la casa di riposo». È un modo felpato per dire che a suo parere gli inviati del ministro Maurizio Sacconi non hanno alcun potere di interdizione. L'unico dubbio appare al momento del congedo. L'avvocato Campeis guarda perplesso i titoli delle agenzie di stampa che la sua segretaria gli ha appena depositato sulla scrivania. «Adesso cosa succede?». E chi lo sa.
Marco Imarisio
Fonte: http://www.corriere.it/
Due arresti e una denuncia Operazioni dei Carabinieri a Furnari, Messina e
S.Stefano
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*Furnari (ME); pregiudicato arrestato dai Carabinieri per possesso di
droga.*
Positiva attività di contrasto al mercato degli stupefacenti quella
effettua...
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